San Michele della Chiusa, solenne sentinella fra la pianura torinese e le Alpi Cozie, è il “sacro recinto” entro cui si snoda la narrazione di questo originale libro, dedicato alle sue straordinarie valenze naturalistiche.
Il sacro recinto qui raccontato abbraccia in realtà un’area molto più ampia dell’Abbazia: la natura infatti non è solo quella “interna” al monumento, mediata per così dire dall’architettura e dall’arte (le pietre da costruzione, le piante scolpite sui capitelli, i paesaggi dipinti, la fauna re-intrerpretata dagli scultori medioevali…), ma anche la natura circostante, nella quale la Sacra di San Michele si specchia integrandosi perfettamente.

Un territorio unico, a cavallo fra Val Susa e Val Sangone, cinto da una corona di otto perle storiche – i comuni di Sant’Ambrogio di Torino, Almese, Avigliana, Chiusa San Michele, Coazze, Giaveno, Vaie e Valgioie – oggi impegnati con passione nel recupero e nella valorizzazione degli antichi percorsi che da oltre mille anni li legano alla Sacra.

Un ambiente il cui significato naturalistico e storico si fonde con la simbologia spirituale, ricordando il fascino e l’ispirazione da sempre suscitata dalla natura nell’uomo: una natura anche sacra, dunque, una “Sacra Natura” con particolare riferimento al nome della millenaria abbazia.