L’acqua: una sostanza tanto preziosa quanto sempre più sprecata ed inquinata.
Eppure si tratta di una risorsa senza la quale non potremmo vivere, basti pensare che siamo costituiti per oltre il 70% in peso di acqua, che quotidianamente dobbiamo bere, prima che mangiare, che i 3/4 della storia degli organismi si è compiuta in acqua prima di muovere incerti passi sulla terraferma, che l’acqua ricopre circa il 70 % della superficie terrestre, che l’agricoltura e l’allevamento non esisterebbero senz’acqua (e per conseguenza anche l’uomo non sopravvivrebbe), ecc.

Il “curriculum” dell’acqua è francamente lungo, innumerevoli le sue virtù, ma non era certo elencarle lo scopo di questo lavoro.
Semmai, come recita il titolo, “Amica acqua - l’educazione alla sostenibilità della montagna attraverso la riscoperta dell’acqua e dei suoi secolari impieghi in Valsusa”, il progetto aveva un obiettivo più articolato: sensibilizzare, rendere consapevoli del valore dell’acqua (e quindi educare ad un suo consumo più ecologico) e, insieme, far conoscere le attività ed i luoghi che hanno fatto la storia dell’impiego dell’acqua in montagna ed in particolare in Valle di Susa.
Camminiamo spesso su sentieri (e vie dei centri storici) assetandoci a sorgenti (e fontane), mangiamo ancora, seppur raramente, prodotti di farine lavorate in mulini idraulici, sorseggiamo vini di viti coltivate su terrazzi coltivati con “chiare, fresche e dolci acque” di montagna, trasformiamo in luce con un semplice click l’energia proveniente da impianti idroelettrici, e – raramente – riflettiamo sul benessere derivante da questa sostanza liquida.
Non solo, l’acqua corrente dei fiumi o solida dei ghiacciai è l’artista che ha scolpito un paesaggio unico, fatto di gole, cascate, valli, versanti e colline moreniche, sovente immortalati da cartoline e fonte di turismo (basti pensare all’”industria” dello sci).
Insomma ce n’è a sufficienza per convincere chiunque dell’importanza del lavoro dato alla luce (un dossier didattico, un fascicolo di itinerari a tema, un dvd), indirizzato ad un pubblico di studenti delle scuole, ma anche ai loro insegnanti, stimolandoli a organizzare escursioni in grado di suscitare emozioni e conoscenza per il territorio in cui viviamo.
Una meta su tutte, semisconosciuta ai più, emergente dal lavoro: il “Pertus di Colombano Romean”, certamente la più straordinaria galleria idraulica delle Alpi, ma anche – finalmente – luogo da visitare per educare!

Come ebbe a scrivere Marcel Proust “Il vero viaggio di scoperta non consiste nello scoprire nuovi mondi, ma nell’avere nuovi occhi”.